Come il Milanese Imbruttito ti diventa freelance

Oggi, mio caro lettore, voglio affrontare dal punto di vista del Milanese Imbruttito un argomento di cui, attualmente, si parla molto in Rete: la professione di freelance.

PREMESSA

Il Milanese Imbruttito vive in Milano città e nasce in una famiglia dove il padre ricorda tanto Il Dogui (mitico personaggio milanese, n.d.r.) e la madre, in fatto di moda, ha gli stessi gusti della First Sciura (la moglie del primo sindaco leghista della città, Formentini).

Inoltre, ha un fratello che ha seguito il tipico cursus honorum alla milanese: Liceo scientifico – Bocconi – MBA – Lavoro in banca, meglio se una merchant bank a Londra o a New York.

Il Milanese Imbruttito, invece, ha seguito “The Original cursus honorum: Liceo classico – Giurisprudenza – Boh?

Infatti, non volendo assolutamente finire a fare lo schiavo sottopagato o per nulla pagato in uno studio legale, adesso non sa che pesci pigliare.

Il Milanese Imbruttito, però, ha già alle spalle diverse esperienze lavorative avendo lavorato come PR in discoteca o come driver per le Agenzie di modelle durante la Fashion Week.

#1 – LA SCELTA DEL LAVORO

Il Milanese Imbruttito dato che, causa crisi, non trova una cippa di lavoro s’inventa freelance, ma non uno di quelli tradizionali.

Il Milanese Imbruttito fa il fashion/food/travel blogger, il party/wedding planner, il cool/house hunter, il Social Media Strategist, il trend setter, il personal shopper o qualsiasi altro mestiere dal nome vagamente esotico che faccia molto figo.

#2 – NETWORKING

Il Milanese Imbruttito è personaggio social per eccellenza. Questo anche a causa dell’ambiente in cui vive. Mi spiego meglio.

Milano nasce quadrata con gli antichi romani ma, successivamente, si sviluppa tonda con la cerchia dei Navigli, la circonvallazione interna e quella esterna.

Qui si vive per cerchie d’amicizie tanto che alla fine sembra di vivere in un grande paesone.

Quando il Milanese Imbruttito va in vacanza frequenta sempre il solito giro che sia a “Courma”, a “Santa” (Courmayeur e Santa Margherita Ligure per coloro che non conoscono il suo gergo, n.d.r.), a Cortina, a Formentera o Ibiza, in Costa Smeralda o in Versilia o in qualuque altro posto cool del globo terrestre.

In pratica si porta la sua cerchia appresso e si stupisce quando all’appello manca qualcuno. La qual cosa diventa oggetto di appassionate discussioni.

Ed è per questo motivo che il Milanese Imbruttito è convinto che quelli di Google abbiano preso a modello Milano nel progettare Google+.

Essendo il networking per il freelance questione di vita o di morte, nel senso che se non ti conosce nessuno non trovi clienti, il Milanese Imbruttito annuncia a tutti, seguendo una precisa strategia, la sua nuova professione.

Nell’ordine contatta tutti i parenti, gli amici, gli amici degli amici, gli ex datori di lavoro, i proprietari dei locali e dei negozi che frequenta, nonché il personale che ci lavora, ed il parroco.

In questo modo trova sempre l’amico dell’amico dell’amico che ha bisogno del suo servizio ed inizia a fare esperienza.

Il suo obiettivo è quello di accumulare:

Esperienza, Contatti, Referenze.

Allorquando al Milanese Imbruttito propongono di lavorare gratis ad un progetto, egli valuta se questo gli può portare E.C.R. (Esperienza, Contatti, Referenze, n.d.r.).

Se la sua valutazione sfocia in un N.C.S. (non ci siamo, n.d.r.) allora con molto garbo rifiuta la proposta.

Il Milanese Imbruttito non perde il suo tempo poiché nessuno glielo potrà mai restituire.

#3 – PERSONAL BRANDING

Il Milanese Imbruttito sa che per avere successo deve vedere se stesso come un brand. 

La qual cosa non gli costa molta fatica poiché è connaturata nel suo DNA.

Appena gli sarà possibile si doterà di un sito web e/o di un blog molto cool. Investirà una somma adeguata sul loro sviluppo non facendosi incantare dalle sirene del low cost, memore di ciò che gli dice sempre la sua mami: “Chi più spende, più guadagna”.

Il Milanese Imbruttito è uno sgamato. Per promuoversi non si posizionerà su tutti i social network bensì solo su quelli che gli permettono di raggiungere il target di potenziali clienti che vuole conquistare.

Tutto il resto è una perdita di tempo e come dice il suo papi: “Chi ha tempo non perda tempo”.

Il Milanese Imbruttito investirà molto anche sulla sua immagine. Abiti, accessori, biglietti da visita ed eventuali brochure saranno di prim’ordine. 

#4 – SCRIVE UN PIANO D’AZIONE 

Il Milanese Imbruttito non si muove a caso. Non si fa trasportare dalla corrente. Vuole fare la fresca (i soldi, n.d.r.). 

Quindi pianifica per iscritto tutte le azioni che lo porteranno a raggiungere il suo obiettivo e verifica spesso il rispetto del suo crono-programma. In questo modo sa sempre a che punto sta col suo lavoro.

Il Milanese Imbruttito tiene per la sua attività una contabilità semplificata fatta di due sole colonne: entrate uscite. Ciò gli permette di capire facilmente l’andamento del suo business*.

Questi due strumenti sono per lui: mappa bussola.

Il Milanese Imbruttito quando deve presentare un preventivo ad un cliente stabilisce il suo fee in base a questa semplice formuletta:

(Costi Fissi + Costi sostenuti in favore del cliente) x 3.

* In ogni caso si dota di un ottimo commercialista contro gli imprevisti della vita.

#5 – RICERCA 

Il Milanese Imbruttito fa bene i compiti a casa.

Studia il suo mercato di riferimento ed analizza i competitor in modo da riprodurne le azioni più efficaci.

#6 – NON TAGLIA I PONTI CON NESSUNO

Il Milanese Imbruttito non interrompe i rapporti con nessuno poiché sa che tutti, anche il più baluba, nel corso della sua vita lavorativa potrebbero tornargli utili. 

Ed ora, mio caro lettore, tocca a te. Aggiungi con un commento a questo articolo il tuo pensiero o qualche suggerimento per chi come il Milanese Imbruttito si appresta a diventare freelancer.

* * *

A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

15 pensieri su “Come il Milanese Imbruttito ti diventa freelance

  1. Anche io voglio diventare Milanese Imbruttito!!! 🙂
    Complimenti ottimo articolo, divertente in più mi sembra una bella goal map da seguire per diventare freelance!!

    • Caro Fabio, sono lieto che il mio post ti sia piaciuto. Il mio intento era proprio quello di fondere il didascalico con l’umoristico per favorire la diffusione dell’articolo e dare qualche spunto a coloro che vogliono iniziare un’attività professionale.

  2. Sono founder della community Milano Freelancers (su meetup) e mi interesso del mondo freelance in generale. Mi è capitato sott’occhio il tuo articolo e … non ho resistito a rileggerlo a voce alta ai colleghi qui di fianco perché mi ha davvero divertito! Ti faccio i complimenti perché, oltre ad essere molto divertente, contiene degli spunti interessanti nella descrizione delle azioni con cui un “non” freelance si trasforma in freelance. Grazie

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  6. Io che sono milanese per metà (nel senso che la mia Metà è milanese, mentre io sono pugliese) e non sono imbruttito, ma semplicemente brutto, ho qualche speranza di fare i danee (com disen a Milàn) se mi riciclo come pensionato freelancer? 😀 😀
    Nicola

  7. che bella iniziativa, credo siano ben pochi in caso di disoccupazione a sapere cosa fare, sei riuscito a crearti un mondo dal nulla, con la tua fantasia e determinazione, complimenti! 🙂

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