Oggi, mio caro lettore, ti indicherò i 15 modi per far fallire il tuo business.
Il mio scopo è quello di aiutarti ad evitare gli errori più comuni fatti da chi porta avanti un’attività in proprio.
E come dice un vecchio adagio: “Uomo avvisato, mezzo salvato”.
Ora, mettiti comodo e buona lettura!
#1 Fare affidamento solo sul passaparola per far decollare il proprio business.
#2 Non gestire con cura la propria contabilità ed amministrazione.
#3 Spendere avventatamente.
#4 Essere troppo altruisti.
#5 Ragionare con la mentalità del consumatore che cerca solo il prezzo più basso senza tener conto dell’effettiva utilità dell’investimento all’interno del proprio progetto.
=> Un vero imprenditore, invece, paga un prodotto/servizio con lo scopo di ottenere un determinato risultato e di risparmiare tempo.
#6 Non avere una visione d’insieme, né una di medio periodo (3 anni).
#7 Regalare il proprio tempo e/o sprecarlo in cose inutili.
=> Il tempo è di per sé una risorsa non rinnovabile.
#8 Avere paura di vendere.
=> Vendere non è immorale. Lavorare gratis si chiama volontariato.
#9 Isolarsi dal mondo per lavorare al proprio progetto.
=> Il confronto con altri imprenditori o professionisti aiuta a capire i propri errori e ad avere nuovi spunti.
#10 Inseguire il potenziale cliente più del dovuto.
=> Fare follow up è giusto, ma non esagerare rischi di essere percepito come uno stalker.
#11 Credere che gli altri siano precisi e puntuali.
#12 Non porsi tempistiche ed obiettivi precisi, ma realistici.
=> Monetizza la tua idea il più velocemente possibile. Il Time-to-Market è tutto. In questo modo se non funziona puoi sempre cambiare rotta in corso d’opera.
Una volta che hai esaurito tutti i percorsi che portano al tuo obiettivo, se non ottieni alcun risultato, abbandonalo e passa ad altro.
#13 Vivere nella “comfort zone” è consolatorio, ma non porta da nessuna parte.
#14 Farti condizionare nelle decisioni da chi ti sta intorno.
=> Ascolta tutti e poi decidi seguendo il tuo istinto.
#15 Non sapere dire di “no”.
* * *
A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.
Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!
E ricordati:
Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!
Federico
Pingback: bla bla blogger 5 novembre 2015 - Social-Evolution di Paola Chiesa
Tutte indicazioni utili, tra queste la #5 mi prende particolarmente, abbassare i prezzi è come non credere al proprio prodotto o servizio, questo genera anche la sottovalutazione del potenziale cliente. Quindi bisogna quanto meno motivare un costo “apparentemente” basso.
Grazie e buon lavoro.
Grazie, Rinaldo, per aver letto l’articolo.
La tua analisi è giustissima.
Il prezzo basso, inoltre, ingenera in molte persone la percezione della scarsa qualità del prodotto o del servizio.
Mi piacciono molto la #7 e la #9.
Tutte utili, comunque, da tenere a mente!
Grazie, caro Stefano, per esser passato di qui a leggere.
Ottimi consigli: certo. Il difficile è seguirli tutti. Ma credo che un bravo imprenditore, forse senza rendersene conto, li segua più o meno tutti.
Ciao.
Nicola
Caro Nicola, grazie per essere passato di qui a leggere.
Come giustamente dici un buon imprenditore segue tutti i consigli di cui sopra.
Ma come dicevano i latini: Repetita iuvant!
Farò tesoro di ciò che hai scritto. Ottimo lavoro amico mio.
Grazie Angelo per i graditi complimenti.
Tu, comunque, ricordati che hai talento da vendere e quindi, a mio avviso, farai carriera o nel mondo del corporate oppure come imprenditore.
Accolgo le tue parole con molto piacere. Sei un vero amico.
E’ la verità. Sei un ragazzo molto in gamba e sono felice di averti conosciuto.
Anche se solo virtualmente. Per ora!
Ci sarà occasione per conoscerci dal vivo.
Ottimo decalogo da stampare e tenere sempre vicino
Già, troppe volte quando s’inizia un’impresa ci si dimentica dei fondamentali, caro Andrea.
E’ vero ..visto che il numero delle attività che chiudono è maggiore di quelle che aprono queste regole sono fondamentali