Regime Forfettario 2016

Con oggi, mio caro lettore, inauguro “Fisco News” grazie alla gentile collaborazione del Dr. Ivan Napoleone Fichera, consulente contabile, fiscale ed aziendale.

Lo scopo di questo nuovo spazio è quello di fornire ulteriori spunti di riflessione per chi vuole mettersi in proprio oppure rilanciare la sua attività.

Ed ora lascio a lui la parola.

Buona lettura!

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Ciao!

Mi chiamo Ivan Fichera ed, oggi, ti parlerò del Regime Forfettario!

Innanzitutto ringrazio Federico per la possibilità che mi sta dando, con questo articolo, di farmi conoscere da te e da tutti i lettori del suo bellissimo Blog.

Quindi mi presento: sono Ivan Napoleone Fichera e sono iscritto all’Ordine dei Commercialisti di Catania. La mia specializzazione professionale è nei settori dell’imprenditorialità, della consulenza gestionale e strategica ed, ovviamente, del fisco.

Come avrai letto poc’anzi ti parlerò del Regime Forfettario: questo regime nasce alla fine del 2014 per ampliare il precedente regime per le nuove imprese produttive giovanili (meglio noto come Regime dei Minimi o Minimale) a tutti i piccolissimi imprenditori, a prescindere dall’età anagrafica.

L’obiettivo ovviamente era (ed è) quello di agevolare la creazione di attività economiche e fornire le migliori risorse per permettere ai disoccupati il cosiddetto autoimpiego (e cioè il lavorare per se stessi).

Trattandosi di autoimpiego è ovvio che il Regime Forfettario può essere applicato unicamente da ditte individuali e non dalle società.

Quello che cercherò di fornirti oggi è una completa e chiara definizione del Regime Forfettario, di come funziona e soprattutto quando risulta più conveniente usarlo e quando invece (si tratta di rari casi) no.

La cosa che interessa di più di questo Regime è la serie di agevolazioni che comporta per chi ne usufruisce. Ma quali sono queste Agevolazioni?

  1. Ai fini IVA il soggetto si comporta come se fosse un consumatore finale.

Ciò significa che, tramite il Regime Forfettario, l’azienda emette fatture senza IVA e non dovrà mai pagarla se non in alcuni casi, legati ad alcune particolari situazioni.

Regime Forfettario 2016 - Quando si paga l'IVA

  1. Esclusione da tutta una serie di incombenze burocratiche.

Chi aderisce al Regime Forfettario infatti:

  • non deve effettuare la registrazione delle fatture emesse e ricevute, dei corrispettivi e delle bollette doganali ma solo numerarle e conservarle secondo i requisiti stabiliti dalla legge (e cioè 5 anni ai fini fiscali e 10 ai fini civili);
  • non deve presentare dichiarazione IVA e IRAP;
  • è escluso dagli Studi di Settore, dai Parametri, dalla Comunicazione Polivalente (il c.d. Spesometro) e dalla Comunicazione delle Dichiarazioni d’Intento.
  1. Esclusione dalle regole inerenti le Ritenute d’Acconto.

Le attività economiche rientranti nel Regime Forfettario non sono soggette né alla trattenuta della ritenuta d’acconto sulle fatture emesse né tantomeno devono pagare alcuna ritenuta d’acconto sulle fatture d’acquisto ricevute.

  1. Diminuzione del 35% dei contributi Minimi INPS.
    Ciò significa che il Minimale INPS viene “scontato” del 35%. Per l’anno 2016 i Contributi Minimi INPS così diventeranno:

    1. per i Commercianti € 2.348,46 (anziché € 3.613,02);
    2. per gli Artigiani € 2.339,37 (anziché € 3.599,03).

Per i Professionisti non c’è alcuna forma di riduzione dei contributi.

  1. Imposta fissa sostitutiva di IRPEF e IRAP.

Ciò significa che non dovrai pagare né IRPEF né IRAP ma solo un’imposta sostitutiva del 15% sul reddito calcolato.

Ma non finisce qui: se l’attività che stai per intraprendere risponde a determinati requisiti puoi usufruire di un ulteriore sconto sull’imposta sostitutiva. Se rientri infatti nel cosiddetto “Bonus Start-Up” l’imposta sostitutiva per i primi cinque anni sarà del 5% e solo a partire dal sesto anno passerà al 15%.

Quali sono questi requisiti?

Regime Forfettario 2016 - Requisiti per il Bonus Start-Up

  1. Il reddito Imponibile viene determinato secondo il criterio “per cassa”.

Ciò significa che fanno parte del reddito annuale solo gli importi che sono stati incassati e non il valore della somma di tutte le singole fatture. Grazie a questo criterio quindi  pagherai sempre le imposte dopo che avrai incassato gli importi delle fatture, evitando così di dover anticipare le imposte su quanto ancora non hai incassato.

C’è una piccola particolarità da dire sul metodo di calcolo del reddito nel Regime Forfettario: normalmente il reddito viene calcolato definendo l’utile (ricavi – costi) che l’attività ha avuto durante l’esercizio contabile.

Nel Regime Forfettario ciò non avviene, in quanto il reddito viene calcolato applicando sull’importo totale dei ricavi fatturati un coefficiente di redditività forfettario (da qui il nome Forfettario del Regime), a prescindere dai costi realmente sostenuti. Sul reddito così ottenuto poi si calcola l’imposta sostitutiva.

Esistono 6 diversi coefficienti di redditività, distinti in base al tipo di attività economica svolta dall’azienda e identificata tramite i codici ATECO.

Regime Forfettario 2016 - Coefficienti di Redditività

Facendo due esempi:

  • Nel caso di un soggetto che avvia un’attività di commercio ambulante di indumenti con un fatturato di € 13.000,00 il reddito imponibile sarà di € 7.020,00 (il 54% del fatturato) ed essendo una nuova attività su questo reddito pagherà il 5% di Imposta Sostitutiva (pari ad € 351,00);
  • Nel caso di un soggetto che decide di fare entrare la propria attività professionale, già esistente ed attiva, nel Regime Forfettario con un fatturato di € 13.000,00 il reddito sarà di € 10.140,00 (il 78% del fatturato) ed essendo una vecchia attività pagherà il 15% di Imposta Sostitutiva (pari ad € 1.521,00).
Attenzione: Saldo ed Acconto della Dichiarazione dei Redditi.

In sede di Dichiarazione, ogni anno, si pagano il Saldo (scontato ovviamente dell’acconto dell’anno precedente) e l’Acconto per l’anno successivo (che si ottiene calcolando il 99% del Saldo dell’anno in corso).

Ciò significa che il primo anno l’importo da pagare in dichiarazione sarà pari al doppio dell’Imposta Sostitutiva, e così ogni volta che si avrà un aumento del fatturato si avrà un aumento sia del Saldo che dell’Acconto.

Quindi è sempre bene tenere a portata di mano una calcolatrice! 😉

Come ti dicevo nell’introduzione questo Regime è rivolto ai piccolissimi imprenditori. Ciò significa che l’impiego del Regime Forfettario è limitato ad alcuni casi specifici, legati alla grandezza dell’azienda e al tipo di attività svolta. Tali limiti cono stati chiaramente stabiliti dal legislatore che ha determinato con precisione due categorie distinte di barriere all’accesso al Regime Forfettario:

  1. Cause di Esclusione.

Le Cause di Esclusione rappresentano cinque diverse situazioni specifiche nelle quali un’azienda potrebbe venirsi a trovare, in base al tipo di attività svolta o alle caratteristiche del titolare, e che comportano l’esclusione dal Regime Forfettario.

Basta rientrare in una sola delle cinque Cause di Esclusione per non poter usufruire del Regime Forfettario.

Regime Forfettario 2016 - Cause di Esclusione

  1. Requisiti Necessari.

Dopo aver stabilito attività e titolari esclusi dal Regime Forfettario il legislatore pone l’attenzione sui requisiti specifici che devono avere le attività economiche per poter godere di questo Regime.

I tre requisiti stabiliti dalla legge (inerenti ai ricavi, all’uso di lavoro accessorio e alla presenza di beni strumentali) devono essere presenti in contemporanea per poter usufruire del Regime Forfettario e nel caso in cui uno di essi dovesse non essere più presente l’azienda non potrà più usufruire del suddetto Regime a partire dall’anno successivo alla perdita del requisito.

Regime Forfettario 2016 - Requisiti per l'accesso al Regime

Attenzione: La Fuoriuscita dal Regime Forfettario.

Come abbiamo visto nel caso in cui venga meno uno dei Requisiti l’adozione del Regime Forfettario avviene nell’esercizio successivo a quello nel quale si verifica la perdita del requisito.

Nel caso di Clausola di Esclusione invece, non avendo alcun diritto a fruire del Regime Forfettario, l’adozione del Regime Ordinario avviene sin dal momento della costituzione dell’attività economica. Questo comporta che, se per errore si è applicato il Regime Forfettario, dovranno essere corrisposte le tasse non versate, l’IVA e si dovrà procedere a regolarizzare la situazione Fiscale e Burocratica.

Ora ti starai chiedendo: Ma quando mi conviene adottare il Regime Forfettario?

Posso tranquillamente dire che il Regime Forfettario conviene quasi sempre rispetto al Regime “Normale” Semplificato. Ciò per una serie di motivi:

  • meno pensieri ed un compenso minore al Commercialista per via dei minori adempimenti burocratici;
  • flusso di cassa più stabile a causa dell’esclusione dal pagamento dell’IVA e della determinazione del reddito tramite il criterio “per Cassa”;
  • minore costo contributivo;
  • valore delle imposte da pagare minore (anche se spesso di poco, soprattutto per le attività che non usufruiscono del Bonus Start-Up).

Esistono però dei casi particolari nei quali il Regime Forfettario potrebbe essere meno conveniente rispetto a quello Semplificato, ciò a causa principalmente a tre fattori:

Il Regime Forfettario, essendo soggetto ad imposta sostitutiva, non permette di usufruire delle detrazioni per carichi di famiglia, per spese sanitarie, per ristrutturazioni, etc.

Ciò comporta che in casi di famiglie numerose, in presenza di grosse somme detraibili per ristrutturazioni di immobili o in presenza di particolari patologie potrebbe risultare più conveniente economicamente aderire al Regime Semplificato piuttosto che a quello Forfettario.

Come abbiamo visto il Regime Forfettario calcola il reddito in base a un Coefficiente di Redditività specifico stabilito in base al tipo di attività svolta.

Se però nella tua attività hai dei costi molto superiori rispetto a quanto stabilito dal coefficiente (è il caso di molti professionisti che tra software vari, affitto dello studio ed attrezzature varie superano di gran lunga il 32% del fatturato di costi) potrebbe essere più vantaggioso aderire al Regime Semplificato piuttosto che a quello Forfettario.

Invece, per i fatturati più bassi spesso potrebbe essere più conveniente aderire al Regime Semplificato piuttosto che al Forfettario a causa del fatto che l’imposta sostitutiva potrebbe risultare più alta rispetto all’IRPEF.

Questo presupposto vale in particolar modo per i Professionisti che abbiano un reddito inferiore ai 15.000,00 € (se sono in grado di fare a meno di un Commercialista o se ne trovano uno che ha indulgenza di loro).

Ma come si può determinare la maggiore convenienza o meno del Regime Forfettario rispetto al Regime Semplificato?

Il modo migliore è sempre consultare un esperto che possa effettuare tutti i calcoli del caso.

Puoi chiedere al tuo Commercialista o, se non ne hai uno, chiedere direttamente a me mandandomi una email a: boss@ivanfichera.it oppure inserendo un commento qui sotto (anche se te lo sconsiglio, per motivi di privacy).

Detto ciò ho finito il post, spero di aver dissipato ogni tuo dubbio e rimango a disposizione per qualunque tua domanda!

A presto! 🙂

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A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

6 pensieri su “Regime Forfettario 2016

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  2. Pingback: Come portare al successo la tua Partita IVA nel 2017 | Federico Chigbuh Gasparini

    • Grazie Stefano per aver letto il post e per i complimenti che giro subito a Ivan.

      Lo scopo che ci siamo prefissati è quello di spiegare in modo semplice tutti gli strumenti che si hanno a disposizione per crearsi un’opportunità di lavoro.

      Se si può, bisogna prendere il proprio destino nelle proprie mani.

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