Francesco Ambrosino. Un anno dopo

Francesco Ambrosino

Francesco Ambrosino – founder Socialmediacoso

Oggi, mio caro lettore, ti propongo una nuova intervista a Francesco Ambrosino, esperto Social Media Manager, Content Marketer e noto blogger campano, che ho già avuto il piacere di ospitare sul mio blog tempo fa.

Buona lettura!

* * *

Che cosa era Effea Solutions e di cosa si occupava?

Quando ho aperto la Partiva Iva nel 2012 decisi di creare un brand che offrisse due servizi: sviluppo siti web, del quale si occupava mio cognato, e comunicazione e marketing.

Ero troppo immaturo, probabilmente, ma quel percorso ha perso molto velocemente fascino, e dopo un anno l’ho messo da parte, facendo solo qualche lavoretto, e mi sono concentrato su altro e ho studiato.

Quando sono tornato, era nato Socialmediacoso.

Come mai quella esperienza è finita e cosa hai imparato da quell’avventura?

Per colpa mia. Non era quello che volevo fare e non avevo ancora le competenze adatte per fare il freelancer in modo adeguato.

Pessimo tempismo. Ma mi ha aiutato molto perché mi ha fatto capire cosa volevo fare davvero.

A differenza di molti altri professionisti del web non hai puntato sul personal branding ma hai creato il brand con cui sei conosciuto in Rete “Socialmediacoso”, come mai hai fatto questa scelta strategica?

Non è proprio così, io ho puntato tutto sul personal branding, solo che non ho voluto costruire un posizionamento basato solo sul mio nome e cognome, perché a me piace lavorare sui progetti. Ma che dietro Socialmediacoso ci sia io è palese ed evidente ovunque, perché è il mio progetto.

Ho sempre considerato Socialmediacoso come un hub. Un elemento centrale dal quale far partire tutte le mie collaborazioni con altri professionisti.

Infatti, oggi offro servizi avvalendomi del prezioso contributo di colleghi che, però, lavorano su di un cliente di Socialmediacoso.

Quali vantaggi si hanno nell’avere un brand piuttosto che nell’essere un personal brand?

Ripeto, il mio progetto è personal branding puro, solo che l’ho veicolato attraverso un naming e un brand riconoscibili.

Il 2016 è stato per te l’anno della svolta. Quali sono stati i cambiamenti rispetto al 2015?

Ho capito con chi non volevo lavorare, e questo è stato imporante.

Poi ho iniziato a pensare in grande, a stringere collaborazioni con agenzie e freelancer in modo tale da offrire servizi più completi e complessi.

Infine, ho anche capito che dovevo provare a vivere la mia vita, quindi ho rallentato un po’ i ritmi e ho smesso di fare le nottate a lavorare.

Adesso di notte guardo Netflix. Ne ho guadagnato di salute.

Quali sono state le ragioni alla base di questo pivoting (cambiamento nel gergo delle startup, n.d.r.)?

Non volevo essere schiavo del mio lavoro, volevo anzi rendermi ancora più indipendente.

Infatti, ho anche lasciato l’azienda di famiglia, dando le dimissioni lo scorso settembre.

Volevo vivere del mio lavoro, ma volevo anche farlo con entusiasmo e passione, e per fare questo avevo bisogno di riorganizzare la mia vita.

Lo sto facendo e piano piano ci riuscirò.

Quali risultati hai ottenuto e, soprattutto, sei soddisfatto di ciò?

Io non sono mai soddisfatto di nulla. Vivo a blocchi semestrali poiché ho sempre bisogno di evolvermi e puntare a qualcosa di nuovo, altrimenti mi annoio. Sono contento di come si è sviluppata la mia carriera professionale, ma non mi accontento.

Il giorno che lo farò, smetterò di fare questo mestiere.

In futuro pensi di creare una società che detenga il brand “Socialmediacoso”?

Penso ad una società, ma non credo con il brand Socialmediacoso, perché se giungo alla decisione di passare da freelancer a imprenditore, allora dovrà essere per un progetto nuovo.

Altrimenti, resto come sto. Che schifo non mi fa.

* * *

A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

Angelo Cerrone. Un anno dopo

Angelo Cerrone

Angelo Cerrone

Tempo fa, mio caro lettore, ho intervistato Angelo Cerrone, social media manager di grande talento, nato e cresciuto in Campania.

Oggi ho deciso di intervistarlo di nuovo vista la bella crescita che hanno avuto i suoi progetti e il suo blog per carpirne i trucchi del mestiere in modo da aiutarti a replicarli.

Buona lettura!

Dalla nostra prima intervista è passato poco più di un anno. Com’è cambiata la tua vita?

Prima di raccontarti della mia vita, volevo ringraziarti per questa seconda intervista che rappresenta un attestato di stima nei miei confronti.

Come avrai notato sui social la mia vita è stata stravolta sia sotto il profilo professionale che sotto il profilo privato.

Per quanto riguarda il lato lavorativo, ho abbandonato l’incarico da social media manager presso l’agenzia dove ho mosso i miei primi passi da professionista.

La decisione è stata abbastanza sofferta, ma i margini di crescita si erano ridotti notevolmente e, dunque, era giunto il momento di intraprendere nuove avventure.

Per alcuni mesi mi sono dedicato alla vita da libero professionista che continuo a svolgere tuttora e poi, dopo un lungo corteggiamento, ho accettato una collaborazione interna presso un’impresa privata.

Qui mi sto occupando della digitalizzazione della loro attività sia sui social network che sui più importanti motori di ricerca.

Inoltre, mi è stato affidato l’incarico di gestire anche la contabilità, un mio vecchio amore, monitorando in questo modo la crescita del loro business.

Quindi, attualmente, svolgo entrambe le mansioni e, nonostante, i tanti impegni le soddisfazioni non mancano.

Invece, per quanto riguarda la mia vita privata finalmente dopo un po’ di tempo ho trovato una ragazza fantastica con cui stiamo progettando qualcosa di importante e con cui condivido una passione nata da poco ovvero la fotografia.

Come si è evoluto il tuo blog in tutto questo tempo?

In quest’ultimo anno il blog ha raggiunto la sua maturità visto che la maggior parte delle visite deriva dalla ricerca organica e non più dalla condivisione dei post sui social network.

Inoltre, in questi ultimi mesi, il calendario editoriale è stato completamente stravolto. Ho ridotto la frequenza di pubblicazione in modo tale da migliorare la qualità dei contenuti e i risultati sembrano darmi ragione.

Ho registrato una crescita netta dei seguaci, una crescita delle condivisione dei post e, soprattutto, una maggiore visibilità sui social network.

Come si crea un blog di successo come il tuo?

Ci vogliono tre ingredienti: costanza, determinazione e originalità.

Per quanto riguarda la costanza mi riferisco a un aggiornamento periodico del proprio blog. Questo non significa che bisogna pubblicare uno o più articoli al giorno perché è impensabile lavorare a questi ritmi.

I più bravi ci riescono ma alle loro spalle c’è un team che li supporta.

I blogger meno “fortunati” devono realizzare in prima persona i loro articoli e questo determina uno stress non indifferente.

Per questo bisogna trovare una soluzione intermedia, un articolo ogni tot giorni, che consenta di scrivere contenuti utili e di qualità.

Il secondo ingrediente è la determinazione.

Se ci arrendessimo alle prime difficoltà la figura del blogger non esisterebbe in quanto ci vogliono almeno due anni per consolidare il proprio blog e per creare una community di buona qualità.

Il terzo e ultimo ingrediente per creare un blog di successo è l’originalità.

Per originalità non intendo solo la creazione di post innovativi ma anche di rivedere sotto un’ottica differente ciò che è già stato trattato da altri blogger.

Purtroppo, con la crescita del loro numero questo ingrediente è venuto meno ed è sufficiente una novità dell’ultima ora per generare cento articoli identici o molto simili.

Mi è capitato di leggere post che avevano lo stesso titolo e le stesse parole.

Com’è possibile tutto ciò?

Semplicemente, perché i blogger in questione avevano tradotto un articolo in lingua inglese.

Come scegli gli argomenti di cui trattare?

Gli argomenti li scelgo generalmente una settimana prima dell’elaborazione del post, salvo novità dell’ultima ora, in modo tale da effettuare ricerche più approfondite sul tema trattato.

La scelta spesso è determinata dalle mie esperienze personali con il mondo dei social network o in alternativa dalle richieste dei miei follower.

Le richieste possono essere esplicite (commento, messaggio, etc.) o tacite cioè tratte dai dati statistici del mio blog.

Alcuni articoli di successo sono nati proprio dalla lettura degli insight.

Come distribuisci i contenuti in modo da catturare l’attenzione degli utenti online e aumentare la tua audience?

Sulla distribuzione dei contenuti ho avuto una bellissima conversazione digitale con una mia cara amica blogger che evidenziava come tantissimi blogger postano i loro contenuti in tutti i gruppi in cui sono iscritti.

Io ho sottolineato come questa strategia sia orientata semplicemente a far gonfiare le visite del blog e a guadagnare qualche centesimo con AdSense.

Io, invece, ho optato per una condivisione real time sui social dove sono iscritto e una ricondivisione differita dopo qualche giorno o periodo ben stabilito.

Inoltre, mi sono concentrato molto sul lato SEO dei singoli post e questo mi ha consentito di raggiungere ottimi risultati.

Infatti, la vita media di un post sui social network è di pochi giorni, salvo alcuni post evergreen, mentre con la SEO, la vita media di un articolo è nettamente superiore.

Hai dei progetti per monetizzare il tuo blog visto il tuo vasto seguito?

Non mettermi in difficoltà con domande che potrebbero svelare i miei segreti.

A parte gli scherzi, ad agosto avevo annunciato delle novità interessanti e la prima è stata già lanciata.

Ho trovato uno spazio autonomo per il mio progetto Advertising Break, rubrica sulla pubblicità creativa, in modo tale da differenziare i contenuti pubblicitari da quelli più markettari.

Ora ho in mente altri due progetti.

Il primo è top secret e sarà svelato nel 2017, il secondo invece è sempre più vicino ma non posso sbilanciarmi troppo visto che è una sorpresa per i miei follower.

Però, visto lo splendido rapporto che c’è tra di noi, voglio dare un’esclusiva ai tuoi “seguaci”: il secondo progetto interesserà il mio blog.

Hai mai pensato di vivere solo attraverso il tuo blog o le tue passioni?

Sì, ci ho pensato più volte ma per raggiungere una certa autonomia economica è necessario lavorare sodo per più anni e concentrarsi anche sui guadagni indiretti.

Mi spiego meglio.

Un blog o qualsiasi progetto sui social genera due tipi di entrate: quelle dirette e quelle indirette.

Le prime non hanno bisogno di presentazioni visto che ci sono numerosi articoli che spiegano come guadagnare con un blog.

Invece, le seconde, spesso sottovalutate, sono fondamentali per consolidare la propria figura professionale.

In questi ultimi mesi ho ricevuto alcune offerte di collaborazione grazie al mio blog e ai miei progetti su Instagram, ma ho sempre rifiutato perchè non c’erano le condizioni per portare avanti la cosa.

Quindi in modo indiretto ho già guadagnato qualcosa, ora però spero di incrementare i guadagni diretti.

Come stanno andando gli altri tuoi progetti online?

In questi ultimi mesi mi sono concentrato principalmente su Instagram dove ho lanciato due progetti: #unangeloinviaggio e Italia in cartolina.

unangeloinviaggio

unangeloinviaggio

Entrambi i progetti hanno una tematica comune: la valorizzazione del territorio italiano mediante i social network.

Per quanto riguarda #unangeloinviaggio il progetto è gestito direttamente sul mio profilo personale dove pubblico quotidianamente le foto dei miei viaggi categorizzandole appunto con l’hashtag di cui sopra.

Invece, Italia in cartolina ha un profilo autonomo e sono i miei follower a indicarmi le località più belle del nostro Paese.

Anche qui ogni giorno vengono postate due foto in modo tale da stimolare la partecipazione di tutti gli iger d’Italia.

Per quanto riguarda invece i progetti storici Graffi Creativi e l’Advertising Break hanno, ormai, raggiunto la loro autonomia.

Come ho già anticipato prima la rubrica sulla pubblicità creativa ha trovato uno spazio tutto suo mentre su Graffi Creativi ho dato spazio definitivamente alle news e alle novità sul mondo dei social network.

Il nuovo format sembra piacere ai lettori e la crescita organica della pagina Facebook è più che raddoppiata.

Hai qualche novità su come si evolveranno il tuo blog e i tuoi progetti online che puoi darmi in anteprima per i miei lettori?

Dai, sul blog ti ho già detto troppo e non posso più sbilanciarmi altrimenti viene meno l’effetto sorpresa.

Invece, sui progetti posso darti qualche informazione dettagliata in esclusiva.

A dicembre i miei due progetti su Instagram saranno rinnovati parzialmente.

Per quanto riguarda Italia in cartolina ti anticipo che ci sarà il classico contest natalizio per valorizzare il territorio italiano anche durante le festività.

Invece, per quanto riguarda #unangeloinviaggio ho creato un contest che rappresenta una novità assoluta per chi gestisce un account privato su Instagram, ma anche in questo caso tutto è top secret.

Un altro progetto interessante è quello che sto elaborando per l’azienda con cui collaboro e coinvolgerà i negozianti e gli artigiani italiani.

Speriamo che questa idea venga apprezzata in quanto è sempre bello ricevere qualche complimento da chi ti segue con affetto.

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A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

Riccardo Russo. Web Marketer & Blogger a 16 anni

Oggi, mio caro lettore, faremo un salto in Sicilia per conoscere attraverso questa mia intervista un giovanissimo talento del web Riccardo Russo, fondatore dell’omonimo blog e web marketer.

Buona lettura!

Quanti anni hai e dove vivi?

Ho 16 anni e vivo a Messina.

Che tipo di scuola stai frequentando?

Frequenterò da settembre il quarto liceo scientifico.

Come nasce la tua passione per il web?

È nata per puro caso gestendo delle pagine Facebook all’età di 12 anni.

Proporzionalmente al grado di successo ottenuto arrivarono le prime proposte di lavoro da persone che erano intente ad acquistare pubblicità.

Ho notato che le cose giravano per il verso giusto, scoprendo che intorno a ciò vi era un vero e proprio business.

Decisi, allora, di dedicare del tempo per studiare approfonditamente le varie materie digitali.

Quanto tempo dedichi a formarti per migliorare le tue conoscenze?

Dedico mediamente due ore al giorno per migliorare le mie conoscenze e per aggiornarmi su tutti i cambiamenti che avvengono nel mondo digital.

Quali blog segui per questo scopo?

I blog che leggo, che postano contenuti ed offrono un reale valore in questo ambito sono molteplici.

Alcuni esempi possono essere quelli di Davide Pozzi e Dario Vignali, MySocialWeb di Riccardo Esposito, SocialMediaCoso di Francesco Ambrosino o skande di Riccardo Scandellari.

Leggi libri a tema e/o partecipi a dei corsi?

Sì, leggo molti libri a tema, inerenti principalmente alla SEO, ai Social Media, al blogging ed all’Inbound Marketing.

Qual è stato il tuo primo lavoro da freelancer?

Il mio primo lavoro da freelancer è stato come Social Media Manager.

Come promuovi la tua attività?

Tutto ciò che riguarda la promozione della mia attività lo devo al mio blog.

Attualmente, non porto avanti alcun tipo di campagna di advertising, ma cerco soltanto di farmi trovare al momento giusto sui social network e sui motori di ricerca.

Come gestisci un cliente difficile?

Mi mostro empatico nei suoi confronti e gestisco la situazione con molta pazienza.

Nella tua regione gli imprenditori capiscono l’importanza di essere presenti su Internet e, di conseguenza, quanto sia prezioso il tuo lavoro?

Purtroppo no o, comunque, non appieno. La digitalizzazione in Sicilia è piuttosto arretrata.

Di conseguenza gli imprenditori non riescono a capire quanto possa essere prezioso possedere un sito web o attuare delle strategie online.

Bisogna prendere atto del fatto che il mondo è cambiato e sta continuando a cambiare.

Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e noi non possiamo opporci a questo straordinario cambiamento. Dobbiamo adeguarci e cavalcare l’onda del web.

Che ruolo assume il tuo blog nella tua strategia di personal branding?

Il blog è di fondamentale importanza nella mia strategia di personal branding.

Tramite esso riesco a far “sentire” la mia voce e riesco a creare relazioni durature con i lettori e con altri blogger.

Quali social network utilizzi nella tua strategia di comunicazione?

Utilizzo principalmente Twitter, LinkedIn e Google+. Per adesso non sto prendendo molto in considerazione Facebook, nonostante sappia il potenziale enorme che c’è dietro.

Qual è il tuo tool preferito?

Trovo davvero utili una decina di tool, soprattutto quelli messi a disposizione da Google. Ma il mio preferito resta SocialBro.

Dopo la maturità come vedi il futuro? Pensi di andare all’università, di metterti subito a lavorare oppure di andare all’estero?

Bella domanda. La risposta non sarà semplice o definitiva perché non riesco a prevedere il mio futuro. Sono certo del fatto che se dovessi perseguire una carriera universitaria, dovrò riuscire a far coesistere gli studi con la mia attività online.

D’altra parte mi piacerebbe mettermi a lavorare da subito, magari come freelancer, in altre città o all’estero. Mi stuzzica, infine, l’idea di fare il nomade digitale: colui che viaggia in giro per il mondo e lavora, semplicemente, tramite un laptop ed una connessione ad internet.

Adesso mi rivolgo a te che stai leggendo questa intervista:

Sappi che oggi devi essere pronto a cambiare. Devi provare a cambiare vita. Devi distaccarti dagli stupidi modelli imposti dalla società.

Il consiglio che do ai miei coetanei è quello di sognare. Sognate il più possibile. Fate la vita che realmente volete fare. Ponetevi un obiettivo e perseguitelo con tutte le vostre forze. Salite sul carro del web ed unitevi al cambiamento!

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A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

Michela Calculli: Mammaeconomia

Oggi, mio caro lettore, ti presento attraverso la mia intervista Michela Calculli mamma di due splendidi bimbi, moglie, social media manager, ideatrice del blog Mammaeconomia e formatrice.

Mi sono imbattuto nel suo blog, che ha una sezione dedicata al Fisco, molto tempo fa mentre ricercavo informazioni sui vari regimi delle partite IVA e da allora non ho più smesso di seguirlo.

In tutti questi anni, grazie al suo stile di scrittura coinvolgente, Michela mi ha reso partecipe delle sue vittorie e dei suoi dolori.

Ha aperto una finestra sulla sua vita in quel di Torino e sulla sua professione in qualità di freelancer.

Mi ha mostrato come sia dura conciliare l’essere una “partita IVA” e l’avere una famiglia, svelandomi quanto coraggio ci voglia, oggigiorno, per fare una scelta del genere visto che la società in cui viviamo non supporta chi imbocca questa strada.

Buona lettura!

Quanti anni hai?

36 appena compiuti.

Qual è stato il tuo percorso scolastico?

Ho un diploma di Ragioniere e Perito Commerciale e una laurea in Economia Politica.

Quali sono state le tue esperienze lavorative?

Ho fatto tantissime cose, molto diverse fra loro:

  • analista di mercato nel settore ICT;

  • praticante commercialista (prima o poi darò l’esame);

  • responsabile amministrativa per un ecommerce;

  • redattrice economica in un canale televisivo;

  • blogger e consulente aziendale.

Come approdi al web?

Il web mi ha affascinata sempre. Mi ricordo che nel ’98 andavo spessissimo nell’unico pub del mio paese natale, Gravina in Puglia, che aveva un modem e che consentiva, pagando, di collegarti a Internet. Ho frequentato corsi e svolto attività legate al web ogni volta che ho potuto da allora fino ad oggi.

Come e quando nasce il tuo blog “Mammaeconomia”?

Era il 19 marzo 2011, lo ricordo perché era la prima festa del papà per mio marito. Il mio primo figlio aveva sei mesi e io ero rientrata al lavoro da poco. L’idea era quella di tenere un “diario della conciliazione lavoro-famiglia”.

Avresti mai immaginato di diventare così popolare?

No. Mentre muovevo i primi passi guardavo i blogger famosi scrivere e promuovere libri, colloquiare con i propri lettori e mi domandavo se qualcuno avrebbe trovato interessante quello che scrivevo io. Non ho mai raggiunto quei livelli di seguito, ma qualcuno ha trovato interessanti le cose che scrivevo.

Come ti rapporti con gli altri blogger? Partecipi a molti meet-up?

Con molti blogger sono nati rapporti di amicizia e collaborazioni professionali.

Mi capita di partecipare spesso a degli eventi durante i quali ci incontriamo e, citando Rudy Bandiera, aggiungiamo al web: Spritz e abbracci.

Di recente, hai spostato il tuo blog da Blogger ad uno spazio tutto tuo. Quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto in questa direzione? Quando a tuo parere un blogger dovrebbe fare la stessa cosa?

Ormai dovevo farlo. Sono una blogger freelance, faccio consulenza aziendale e formazione, non ero credibile a livello professionale con un blog non del tutto mio. E ho risposto anche alla seconda domanda: se diventa il tuo lavoro non puoi restare su Blogger, ne va della tua credibilità.

Quando diventi freelancer?

Sono diventata una freelancer meno di un anno dopo l’apertura del blog, nel gennaio 2012. Avevo già una serie di contatti con potenziali clienti e ho deciso di fare il salto e aprire la partita IVA.

Come stabilisci il prezzo delle tue prestazioni professionali?

Cerco di stimare le ore necessarie a svolgere un’attività ed entro nel dettaglio di quel che farò con il cliente. Ma ammetto che i preventivi richiedono anche una massiccia dose di esperienza e di errori, purtroppo. Difficile riuscire al primo colpo.

Come gestisci i clienti difficili o che fanno richieste assurde?

Come dicevo ci vuole esperienza. Ormai i clienti difficili li individuo lontano un miglio. E in quei casi alzo la tariffa perché già so che le richieste saranno molte più di quelle iniziali o come dici tu assurde.

Mi è anche capitato di dover chiudere anzitempo dei rapporti di collaborazione, non portavano a nulla né per me né per il cliente.

Siamo persone che lavorano con le persone, non è detto che io sia sempre la consulente giusta per un determinato cliente, e vale anche il viceversa.

Come trovi i clienti?

Devo essere sincera: in tre anni e mezzo non ho fatto molta attività commerciale.

La maggior parte dei miei clienti sono arrivati a me spontaneamente con il passaparola o perché mi seguivano da tempo sui social.

Per me è quindi fondamentale il modo di porsi online.

In Rete io sono proprio io, se mi incontri di persona sai già cosa aspettarti da me, questo mio modo di fare probabilmente pregiudica alcuni contatti, non lo saprò mai ma credo che qualche potenziale cliente mi abbia scartata per come mi comporto online.

Ma ho preferito essere il più trasparente possibile anche per questo: per poter lavorare con persone a cui piaccio e che mi piacciano a loro volta. È una strategia come un’altra.

Come si concilia l’essere mamma di due splendidi bimbi ed il lavoro da freelancer?

Si cerca di conciliare. Essere freelancer lavorando online consente una certa libertà nella gestione del tempo (anche se non sempre è così). La gestione del tempo diventa l’asset fondamentale per un genitore-freelancer, è un gioco di incastri e di gestione efficiente di tutti gli spazi disponibili. Ci sono dei giorni in cui me la cavo brillantemente e altri in cui vado in affanno.

Lavori in team?

Sì, mi capita spesso di lavorare in team per i miei clienti: redazioni di blog o magazine aziendali, partecipazione a singole campagne per i brand clienti, progetti digital che prevedono diverse figure professionali e, ancora la cosa non è pubblica quindi resterò sul vago, progetti di formazione.

Come vedi il tuo futuro?

Non so risponderti. E non perché io non abbia alcuna idea di dove voglio andare.

Ma è un mondo che cambia in fretta e anche io da quando ho iniziato l’attività ho “aggiustato il tiro” più volte grazie a stimoli esterni ed a una sempre migliore conoscenza delle mie capacità e competenze.

Quello che auguro a me stessa è un trend in crescita continua sia umana che professionale.

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A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico

Francesco Ambrosino: Socialmediacoso

Prosegue la serie di ritratti che ha per protagonisti i nuovi professionisti della Rete.

Oggi, mio caro lettore, ti propongo l’intervista che ho fatto a Francesco Ambrosino di Socialmediacoso, un blog che propone sempre contenuti molto interessanti e che permette di accrescere le proprie conoscenze su social media, copywriting e blogging.

Quanti anni hai e di dove sei?

Innanzitutto, grazie mille per l’intervista.

Venendo alla tua domanda: ho trent’anni, vivo in provincia di Avellino, precisamente a Mugnano del Cardinale, ma ho vissuto tutta la mia vita prima del matrimonio a Saviano, in provincia di Napoli.

Qual è stato il tuo percorso di studi?

Mi sono diplomato al Liceo Linguistico con un percorso diviso in due fasi: la prima fase di ribellione, che mi ha portato a trascurare lo studio per dedicarmi a manifestazioni ed occupazioni (e che mi è costata un anno), e la seconda di assestamento, iniziata in seguito al mio fidanzamento con la ragazza, che dopo dieci anni ho sposato, cosa che mi ha consentito di maturare molto in fretta.

Mi sono laureato alla triennale in Scienze della Comunicazione a Salerno. Un ateneo che consiglio a tutti.

Sono stati anni molto belli, perché studiavo quello che mi piaceva e interagivo con persone interessanti, molto più interessanti dei compagni del liceo.

Nel frattempo ho frequentato dei corsi di formazione: due in informatica e uno in Sceneggiatura Cinematografica.

Quali sono state le tue esperienze lavorative?

Sono stato fortunato perché, appena mi sono laureato, sono andato da mio padre e gli ho detto che non avevo intenzione di fare la Specialistica e che preferivo iniziare a lavorare subito nell’azienda di famiglia.

Non ne fu entusiasta, ma accettò la mia richiesta.

Per due anni mi sono fatto le ossa (il culo, in realtà) – si dovrebbe sempre iniziare così – lavorando senza sosta, facendo le trasferte, viaggiando molto e imparando tantissimo.

Nel 2012 ho deciso di fare qualcosa che fosse solo mio. Così ho aperto la partita iva ed ho iniziato a fornire servizi web e comunicazione.

L’inizio non è stato brillante e non mi ha riservato grosse soddisfazioni.

Così mi sono preso un anno di “pausa” che ho dedicato ad un progetto di formazione nel settore editoriale in azienda.

Nel frattempo ho continuato a studiare molto, fino a quando, lo scorso agosto, ho deciso di aprire Socialmediacoso e mettermi nuovamente sul mercato forte dell’esperienza maturata e delle competenze acquisite.

Oggi cerco di far convivere le due cose: dipendente d’azienda e freelancer.

Per ora ci sto riuscendo, vedremo in futuro.

Come sei approdato alla tua attuale professione?

Perché sentivo il bisogno di rimettere la scrittura e la comunicazione al centro della mia vita.

Mi sono sforzato di adeguare la mia passione ai tempi nei quali viviamo.

Quindi blogging e social media marketing mi sono sembrati l’ambiente giusto nel quale occupare un piccolo spazio.

Come ti dividi tra la tua attività di freelancer e quella nell’azienda di famiglia?

Con difficoltà, lavorando di notte e facendo più cose contemporaneamente.

Fortunatamente, in azienda sono molto autonomo, quindi riesco a organizzare il lavoro nel modo migliore.

Inoltre, credo che il tempo dedicato alla mia attività da freelancer porti diversi benefici all’azienda, sia in termini di visibilità che in termini professionali, perché ho la possibilità di mettere le mie competenze al servizio dei corsi di formazione che organizziamo.

Com’è una tua giornata tipo?

Lunga e incasinata. Mi sveglio molto presto, poco prima delle 6.00, perché purtroppo vivo lontano dal luogo di lavoro, che è a Napoli città. Prendo i mezzi pubblici, il che vuol dire arrivare in ufficio già stanco e incazzato.

Lavoro molto, perché anche nei momenti di minore intensità ho sempre mille cose da fare, che ovviamente si accumulano, costringendomi a fare il turno di notte.

È un circolo vizioso. Mi alzo presto e vado a dormire tardi.

Per cui sono perennemente stanco e assonnato. Però, quello che faccio mi piace e questo aiuta molto.

Quali strategie adotti per conquistare nuovi clienti?

Nessuna strategia, punto su un approccio molto diretto e schietto.

Il veicolo di attrazione principale è il mio blog, ma punto molto sulla costruzione di relazioni vere con i colleghi, perché credo che si possa crescere solo se si fa quadrato e ci si aiuta a vicenda.

Non considero gli altri blogger o social media manager dei competitor, perché c’è spazio per tutti.

Io devo solo preoccuparmi di dimostrare quello che so fare ogni giorno.

Lavorando con sacrificio e passione, e costruendo un network solido, le richieste poi arrivano. Ma te le devi guadagnare!

Come gestisci un cliente difficile?

Tutti i clienti sono difficili. Bisogna solo armarsi di pazienza e impostare un rapporto diretto dal primo momento.

Tu hai bisogno di me per fare cose che non sai fare, io ho bisogno di te per vivere e guadagnare. Veniamoci incontro e cerchiamo di lavorare per il bene comune.

Una tecnica che uso, quando posso, è quella di far passare la comunicazione con il cliente via email, perché le telefonate fanno perdere un mare di tempo.

Inoltre, cerco di fargli usare Google Drive per consegnarmi il materiale, altrimenti tra allegati e revisioni non se ne esce più.

Lo rispetto, e non lo scavalco mai, perché sono io che lavoro per lui, non viceversa. E questo non bisogna mai dimenticarlo.

Ti è mai capitato di perdere le staffe con un cliente?

No, perché sono molto chiaro sin da subito e chi lavora con me questo lo sa.

Se una cosa non mi piace lo dico subito, ma il rispetto per il cliente non può mai mancare.

Poi, se l’incompatibilità si fa insostenibile ci si saluta ed ognuno va per la propria strada.

Ho imparato a gestire gruppi di persone molto eterogenee. Questo mi ha consentito di migliorare moltissimo il mio livello di sopportazione e di gestione dello stress, e delle crisi. Quindi riesco a trattenermi prima di esplodere.

Nella tua regione ed in generale nel sud Italia gli imprenditori come si pongono nei confronti del web marketing?

Nella mia: male, ma in Campania non funziona niente; quindi non fa testo.

In generale credo che l’approccio sia ancora un po’ immaturo, ma vedo dei margini di miglioramento importanti. Il problema è far capire al cliente quello che fai concretamente…lì è dura davvero.

Se ci riesci, sei a cavallo. Sta a te, poi, non farti disarcionare.

Quali tool utilizzi per facilitare la tua attività?

Quelli che non possono mancare sono: Feedly, Flipboard, Google Drive, Google Docs, Canva, Pixlr Editor, Pocket, Tweetdeck, PostPickr, Todoist…ne uso molti, basta dare un’occhiata alla rubrica Essential Tools che pubblico ogni mercoledì sul mio blog.

Come ti formi per rimanere sempre aggiornato rispetto ai continui cambiamenti del mondo del web?

Leggo moltissimi blog e giornali di settore, italiani e stranieri, seguo le discussioni nelle community sui social network ed interagisco con colleghi più esperti di me.

Quando posso, poi, partecipo ad eventi e workshop tematici, e seguo webinar online, i più comodi per me che sono sempre bloccato in ufficio.

In Rete circolano un sacco d’informazioni su come fare web marketing e blogging. A tuo parere, è tutto oro quel che luccica?

Dipende da chi le pubblica quelle informazioni. Va fatta un’attenta attività di filtraggio e selezione, per distinguere i contenuti utili dalla fuffa inutile.

Ci sono molti blogger competenti che offrono risorse utilissime e ben scritte, credo che si debba dedicare attenzione a queste persone, ignorando gli altri.

Come ti vedi da qui a 10 anni?

Mi auguro più rilassato. Ora ho 30 anni, due figli ed i problemi tipici della mia generazione.

Ho intenzione di fare grossi sacrifici per un altro paio di anni, dormendo poco e lavorando tantissimo. Poi mi fermerò e farò il punto della situazione.

Se avrò raggiunto gli obiettivi prefissati, bene.

In caso contrario, mi rimboccherò le maniche e ripartirò con un nuovo progetto.

Quindi, per rispondere alla tua domanda, spero di poter invertire le proporzioni attuali e fare più il padre e meno il professionista.

In tanti hanno dato per morto il blog in favore dei social network. Tu che ne pensi?

Che è una cretinata. Ad essere morto è il concetto di blog come entità autosufficiente, perché senza i social non si va da nessuna parte, ma fino a quando le persone avranno una storia da raccontare ci sarà sempre un pubblico pronto ad ascoltarle.

Il blog non morirà mai.

Si evolverà, diventando sempre più integrato coi social.

Che importanza ha il tuo blog nella tua strategia di comunicazione?

È tutto. Senza il blog, oggi, non mi avresti intervistato.

La mia credibilità e la mia autorevolezza non esisterebbero senza il blog. Non potrei farne a meno, non ora. Magari in futuro, perché non credo che farò il blogger per sempre.

Come ti rapporti con gli altri blogger e socialmediacosi?

Per me viene prima la persona e poi il professionista. Quindi cerco di costruire delle relazioni umane con i miei colleghi, anche perché l’interazione è la parte che amo di più del mio lavoro.

Cerco di essere sempre disponibile con tutti, perché quelli che fanno i preziosi e ti presentano la fattura ogni volta che gli chiedi un chiarimento non li sopporto.

Siamo sulla stessa barca. Dobbiamo remare insieme.

Qual è il miglior risultato che hai ottenuto nel tuo lavoro?

Sapere di essere stato utile al cliente, di non averlo deluso e di non aver tradito la sua fiducia. Quello per me è un risultato che conta.

* * *

A questo punto, mio caro lettore, non mi resta che salutarti e darti appuntamento al prossimo post.

Ma prima di lasciarti ti invito, se hai un progetto da lanciare o un business da rilanciare poiché in sofferenza, a richiedere la mia consulenza e, se ti è piaciuto e lo hai trovato utile, a condividere questo articolo coi tuoi amici. Grazie!

E ricordati:

Sii indipendente, reinventati e fai la differenza!

Federico